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La struttura del libro ricorda il sogno di Alice: i "due mondi" sono l'Africa, nella quale l'autore ha trascorso gran parte della propria vita, vivendo affetti ed emozioni, e Pavia, con tutto il suo fascino di città antica, misteriosa ma "bloccata" da un destino di maledizione. Di qua e di là dello specchio, d'uno specchio che non è altro la coscienza di ciascuno di noi, e poi una breve serie di racconti che formano il "ponte" tra di due mondi del vissuto dell'autore. L'Africa terra madre, ricca di misteri e di magia, radicata nel profondo del cuore di chiunque vi abbia vissuto. Per contrasto, una Pavia in cui non si stenta a riconoscere personaggi, luoghi e situazioni reali, pur "camuffati" dalla narrazione che sembra fantastica, mentre in certi passaggi è solo ironica, nei confronti della "madre-matrigna". Infine, s'intravede il mondo complesso dell'interazione tra genti, popoli e culture.